Oggi è stata inviata una nota al Ministero della Salute e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in relazione all’attività di Medico Competente.
Ribadita, tra l’altro, la necessità di una revisione e semplificazione dell’attuale impianto normativo, al fine di definire più compiutamente il ruolo e le prerogative professionali e tecnico-scientifiche del medico competente, eliminando gli aspetti puramente formali e burocratici e precisando la sua figura professionale quale Medico della Prevenzione Occupazionale ecaratterizzandone definitivamente il ruolo pubblicistico e il rapporto sinergico con il SSN;
– l’indispensabile garanzia dell’autonomia, indipendenza e del rispetto della dignità professionale nell’attività professionale del medico competente, anche attraverso l’individuazione di norme tariffarie certe per un equo compenso al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento, in particolare a danno dei giovani professionisti (come peraltro previsto nello stesso programma di governo);
– la ridefinizione dei rapporti contrattuali con il datore di lavoro (alcune ipotesi da approfondire: istituzione di una sorta di “Agenzia nazionale”, consolidamento dei rapporti con gli enti bilaterali di categoria, etc.) nella conferma dell’importanza dell’obbligo, da parte di tutte le aziende, di assicurare il diritto alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori attraverso la più appropriata sorveglianza sanitaria preventiva, a richiesta e periodica;
– l’assicurazione che il medico competente, oltre a continuare personalmente nell’effettuazione della sorveglianza sanitaria, divenga sempre più figura centrale di riferimento per tutte le attività di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro , come già auspicato dal Piano Sanitario di Prevenzione;
– l’elaborazione di norme e risorse adeguate affinché sia sempre garantito l’intervento del medico competente nel corretto reinserimento lavorativo dei lavoratori con idoneità parziali o francamente disabili, soprattutto quando ciò si verifica nel corso di rapporti di lavoro già instaurati:
– una maggiore omogeneità nelle azioni di controllo degli Organi di Vigilanza nei confronti dell’attività dei medici competenti, spesso soggetti a sanzioni difformi per interpretazioni normative differenti da parte dei servizi delle diverse regioni (se non addirittura delle diverse ASL della stessa regione);
– la previsione di una costante partecipazione diretta dei medici competenti e/o dei loro rappresentanti in tutti i momenti istituzionali che riguardano la definizione normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, a livello nazionale e locale, presenza non sempre adeguatamente assicurata in passato.
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