Messaggio di fine anno

Care Colleghe, cari Colleghi,

a conclusione di questo 2025 desidero rivolgere, parlandovi per la prima volta da coordinatore nazionale, un pensiero di riconoscenza per i giorni e le ore trascorse insieme nel comune impegno per la tutela della dignità, della professionalità e dei diritti degli operatori della Sanità, nel settore pubblico e nel settore privato.

È stato un anno complesso, segnato da criticità strutturali che ormai da tempo affliggono il nostro sistema sanitario: pronto soccorso sovraffollati, carenza di personale, turni massacranti, pazienti lasciati in attesa per tempi troppo lunghi, talora in condizioni indegne di un Paese civile.

Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi con la spesa sanitaria più alta nel panorama internazionale, assistiamo a una realtà vissuta quotidianamente, dai Pronto Soccorso al collasso alla Medicina territoriale svuotata, con i pazienti lasciati soli da un welfare che non riesce più a fronteggiare povertà e cronicità e con gli ospedali che spesso sono diventati l’ultimo rifugio per chi non ha alternative, trasformandosi in un luogo di accoglienza più che di cura.

Eppure, nonostante tutto, nella maggioranza dei casi gli operatori sanitari hanno continuato a garantire assistenza, umanità e competenza ed è soprattutto grazie a questo impegno quotidiano che il sistema regge.

Ma la denuncia, pur necessaria, non basta più; non possiamo limitarci a resistere, dobbiamo rilanciare. Nonostante la stanchezza e le carenze strutturali, non dobbiamo cedere e arrenderci al fatalismo e al pessimismo, consapevoli che il Servizio Sanitario Nazionale non è solo un insieme di strutture ma è fatto della nostra attività, della nostra professionalità e della nostra etica.

Vogliamo, quindi, aprire il 2026 con una proposta concreta per la promozione di un Patto Nazionale per la Sanità Pubblica, che coinvolga istituzioni, professionisti e cittadini per ridefinire priorità, investimenti e modelli organizzativi e trovare soluzioni per la gestione dei flussi nei pronto soccorso, incentivare la formazione continua e valorizzare le competenze di tutte le figure sanitarie, a partire da quelle spesso o scarsamente valorizzate, se non dimenticate. Cercheremo di rafforzare la nostra presenza nei luoghi di lavoro, attraverso campagne di sensibilizzazione e anche con strumenti digitali, per la tutela dei diritti legali e contrattuali e per contrastare la precarizzazione, la fuga dal SSN, i carichi di lavoro eccessivi e insostenibili.

La fiducia che nutriamo non è ingenuità ma è basata sulla forza dei nostri settori e della nostra comunità professionale, nella prospettiva di costruire insieme un futuro più giusto, più umano, più sostenibile. Che il nuovo anno possa essere il tempo del riscatto professionale; Co.Si.P.S. ci sarà, in ogni occasione e in ogni tavolo di trattativa.

Auguro, quindi, a titolo personale e di tutto il coordinamento nazionale un sereno fine anno e un 2026 di rinnovata determinazione, consapevolezza e partecipazione.

Buon anno a tutti Voi, alle vostre famiglie e a tutti i Vostri cari

Ernesto Ramistella

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