La notizia della morte di numerosi lavoratori in un cantiere edile a Firenze ha scosso il nostro Paese presentando l’ennesima, forse una delle peggiori, tragedie sul lavoro degli ultimi anni. Dalle prime notizie sembra che i lavoratori deceduti, di origine straniera, fossero stati assunti da una ditta subappaltatrice che doveva realizzare un parcheggio sotterraneo e, secondo le prime ricostruzioni, il crollo del solaio che ha provocato l’incidente sarebbe stato causato da un sovraccarico del peso sostenuto e dalla carenza di adeguati controlli sulle strutture messe in opera. Su questi aspetti gli Organi di Vigilanza e la Magistratura faranno chiarezza, nei prossimi giorni.
Questo drammatico episodio ripropone una serie di riflessioni, purtroppo ormai ricorrenti in situazioni analoghe, sulla regolarità dei contratti e delle condizioni di lavoro, sul pieno rispetto delle norme di sicurezza e di tutela dai rischi lavorativi, sulla adeguata sorveglianza nelle fasi di progettazione e di esecuzione dei lavori. Non si tratta di argomenti retorici ma di questioni cruciali per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, ancora oggi troppo spesso vittime di una logica di competizione al ribasso che favorisce la proliferazione di subappalti, riducendo i margini di qualità e di sicurezza sul lavoro ed esponendo, di conseguenza, questi lavoratori a condizioni di precarietà e di particolare (seppure evitabile) vulnerabilità.
Non si può restare indifferenti di fronte a una realtà, ormai concretizzatasi nel tempo, che riduce al minimo le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro ed è venuto il momento di compiere una profonda riflessione sulle modalità di assegnazione degli appalti e, soprattutto, su tutto l’impianto legislativo inerente alla Sicurezza sul Lavoro. Un sistema che necessita chiaramente di una profonda revisione, a partire dalle norme preventive sulla formazione, sull’idoneità sanitaria alla mansione specifica, sulla sorveglianza e sulla stessa vigilanza, che soffre di organici sempre più ridotti, ripartendo dalla comprensione che la mancata osservazione di tali misure mette a repentaglio la salute, la sicurezza (e la stessa vita) dei dipendenti di tutte le aziende pubbliche e private del Paese, con uno spreco di risorse e un costo umano inaccettabile. Occorre quindi raccogliere la sfida per nuova rinnovata “cultura della sicurezza”, basata sulla responsabilità e sulla collaborazione attraverso un serio confronto di tutti gli attori coinvolti: committenti, imprese, sindacati, lavoratori, enti locali e autorità competenti, locali e nazionali.
Co.Si.P.S. esprime il suo profondo cordoglio per questa perdita irreparabile che colpisce nel profondo, stringendosi commossa alle famiglie delle vittime, alla comunità fiorentina e a tutti i lavoratori del settore per manifestare la propria vicinanza e il proprio sostegno in questo momento di immenso dolore. Al tempo stesso, si impegna a continuare a promuovere e sostenere ogni iniziativa volta a rivedere e rafforzare il sistema complessivo della Sicurezza sui luoghi di lavoro per tutelare la salute e i diritti dei lavoratori e migliorare la qualità dei servizi e delle opere pubbliche. In memoria delle vittime chiediamo a tutti gli iscritti e a tutti i Medici competenti un minuto di silenzio e di riflessione, per ricordare questo inammissibile, ulteriore, lutto e per rinnovare l’impegno a costruire tutti insieme una società più giusta e solidale.