Con il protocollo di intesa tra le OO.SS. di Medicina Generale e di Pediatria di Libera scelta della Regione Lazio, da cui è derivata la DGR 852 del 17/11/2020, è stato stabilito, tra l’altro, il riconoscimento di 18,00 euro per la somministrazione dei tamponi antigenici rapidi, o altro test equivalente individuato, svolti presso lo studio del medico o altra sede autonoma, e di 12,00 euro se svolti in sede messa a disposizione dalla ASL. Oltre al precedente importo per l’esecuzione del tampone rapido, si prevedeva, nello stesso accordo, l’erogazione a tutti i Medici di Medicina generale e ai Pediatri di libera scelta, una somma forfettaria di 0,25 euro/paziente/mese per tutto il periodo di emergenza. La Regione Lazio e le AASSLL hanno ritenuto di erogare questa somma forfettaria, esclusivamente ai Medici che hanno dato la disponibilità all’effettuazione dei tamponi e non a tutti come previsto dall’accordo. Co.Si.P.S. non essendo firmataria di contratto, ha in una prima fase intimato alle Aziende Sanitarie e alla Regione Lazio di provvedere all’erogazione a tutti di tale somma, inviando tale diffida per conoscenza anche alle OO.SS. firmatarie, ricevendo un diniego dalle singole Aziende. La stessa Regione Lazio sosteneva che l’ interpretazione dell’accordo sottoscritto con le OO.SS. firmatarie prevedeva l’erogazione della somma forfettaria ai soli medici che avevano dato disponibilità all’effettuazione dei tamponi. Le OO.SS. firmatarie non ritenevano di intervenire nella questione non rispondendo all’invito di Co.Si.P.S. Co.Si.P.S., non ritenendo equa la mancata erogazione dell’indennità ai medici che pur non effettuando i soli tamponi, avevano svolto tutti i compiti assegnati, ed esorbitanti i compiti del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di libera scelta previsti dagli Accordi collettivi nazionali, in particolare il supporto ai Dipartimenti di Prevenzione per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria dei casi accertati di positività, ricorreva, tramite lo studio legale Porpora di Roma al Tribunale del Lavoro. Il Giudice, dopo attenta analisi delle ragioni delle ricorrenti e delle controparti, ha emanato, in data 10 maggio 2023 la sentenza ed ha accertato il diritto delle ricorrenti al pagamento della somma forfettaria dello 0,25 euro mese/assistito condannando la Regione Lazio e la ASL al pagamento di quanto dovuto sino alla data del deposito della domanda oltre alla maggiore somma tra rivalutazione ed interessi. Co.Si.P.S. si complimenta e ringrazia gli Avvocati Antonio Porpora e Irma Saraci per l’ottimo risultato raggiunto.