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Area Si.Na.Psi. di Co.Si.P.S. scrive alla Regione Lazio in merito alle criticità rilevate per la valutazione delle competenze genitoriali

        da diverse strutture consultoriali della nostra Regione sono emerse criticità in merito alle richieste di valutazione delle competenze genitoriali e di profilo di personalità, provenienti da qualche tempo dall’Autorità Giudiziaria, attività fino a qualche tempo fa svolte dai servizi di psicologia dei Comuni.

 La risposta delle diverse ASL della nostra Regione a tali richieste appare disomogenea in quanto in alcune aziende sono state poste in carico alle strutture consultoriali e in altre ad altre strutture. Una commissione di Psicologi nostri iscritti ha esaminato la problematica rilevando che questa nuova attività, a nostro parere, non rientra nell’ambito delle attività Consultoriali e dei LEA sanitari che riguardano il Consultorio Familiare sopra esplicitati. Tale attività è estremamente specialistica con componenti di natura giuridico/peritali, spesso in contrasto con la funzione di sostegno e cura propria dei servizi sanitari e comporta la messa in atto di protocolli osservativi, test diagnostici e valutativi, operatori adeguatamente formati e spazi dedicati e separati dalla delicata utenza consultoriale (neonati, donne gravide, adolescenti…).

Si ribadisce inoltre che l’attività valutativa è un’attività specialistica di secondo livello, mentre l’operatività consultoriale si muove in un’ottica di prevenzione e promozione della salute, sostegno e cura in specifici ambiti di intervento.

Questa attività ha inoltre un’importante componente medico-legale e forense e a tale proposito si sottolinea che, nel caso la valutazione fosse svolta dal consultorio, si porrebbe una problematica deontologica di incompatibilità in quanto lo stesso servizio si troverebbe a svolgere contestualmente, e talora con le stesse persone, funzioni di valutazione e di terapia/sostegno. Per quanto evidenziato L’Area Si.Na.Psi. di Co.Si.P.S. ha richiesto un incontro per meglio approfondire la tematica e valutare la possibilità di istituzione di un tavolo tecnico regionale con la partecipazione per affrontare la problematica e coordinare le modalità di intervento in ogni singola ASL..

Di seguito la nota inviata e le risultanze del gruppo di lavoro costituito presso questa O.S. in merito alla problematica.

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