Sciopero SI, sciopero NO.
SI, noi scioperiamo
Come al solito i sindacati della Medicina Generale riescono ad avere una identità di veduta!
Non è bastata, per trovare una identità di veduta, la consapevolezza del forte disagio di una categoria di professionisti tartassati ogni giorno e nella ricerca di conservare una dignità professionale a cui tutti oggi si sentono di poterne denunciare i difetti, i limiti e nessun merito.
Ciò avviene contemporaneamente a una dichiara insostenibilità del modello ospedalocentrico e di cui se ne sta decretando una fine ingloriosa, a scapito dei Cittadini e della Medicina Generale, a cui si sta delegando una supplenza, senza risorse aggiuntive!
Neppure dieci anni di mancati adeguamenti salariali, per noi compensi (in quanto comprensivi delle spese di produzione del reddito), e di contro con un aumento degli oneri burocratici e dei controlli sull’appropriatezza prescrittiva, non intesa come crescita delle nostre capacità professionali, ma solo come valutazione economica della spesa.
Neppure la ostinata ricerca, da parte di responsabili istituzionali, di farci perdere l’indipendenza di giudizio e quindi di comportamenti prescrittivi differenziati, ma non per questo necessariamente inappropriati, che male mascherano il concetto che indipendenza e variabilità equivalgono per un “manager” ad incontrollabilità dei flussi di spesa.
Ma come si fa ad accettare senza reagire a questo “non disturbate il manovratore”!
Eppure i Nostri Amici rappresentanti sindacali e rappresentativi della nostra categoria ai tavoli negoziali continuano a disquisire sugli aggettivi e non sui sostantivi.
Voler effettuare una giornata di sciopero, da parte dei Medici di Medicina Generale che a mia memoria professionale lunga 37 anni, è lontana nel tempo forse decenni e in un momento così critico, dovrebbe unicamente chiamare tutti a manifestare sull’inaccettabilità di quanto si sta proponendo, rimandando la discussione sulle differenze di veduta su alcuni aspetti, ad un momento secondario.
Quindi mi sento di invitare i Colleghi a partecipare affinché sia chiaro a tutti il nostro profondo dissenso, nella speranza che da questa partecipazione possa maturare un maggior sforzo a cercare soluzioni non solo perseguibili ma anche maggiormente condivise, dove ci si possa ritrovare in una figura di medico di medicina generale in cui tutti si possano riconoscere, cosa che si può ottenere solo con una maggiore umiltà dei più forti e per i più piccoli alla rinuncia della sola voglia di distinguersi.
Nella forte consapevolezza che questa voglia di differenziarsi non fa altro che esporre il fianco della Medicina Generale alla controparte.
Se è vero che la Medicina Generale va rifondata, e questo è stato accettato da tempo da tutti i sindacati rappresentativi, è anche vero che questo, come tutte le ricostruzioni, non può considerarsi privo di oneri aggiuntivi, che se negati equivalgono a “tutto fermo”!
Paolo Antonucci
Segretario Area Medicina Generale di Co.Si.P.S.