Manifesto Medici Competenti
Referente dott.Ernesto Ramistella
Il “Medico Competente” (MC), figura professionale presente nella legislazione italiana da tempo, con il Decreto Legislativo 81 del 2008 e s.m.i. è stato ben definito con un proprio profilo professionale – a fronte di precisi titoli e requisiti necessari per la sua attività professionale – e configura oggi una categoria professionale medica specialistica a sé stante, del tutto peculiare nell'ambito del vasto panorama sanitario nazionale, tuttora esterna al Servizio Sanitario Nazionale nonostante l’oggetto della sua attività sia tema di interesse costituzionale e coinvolga la pressoché totalità della popolazione in età lavorativa con importanti ripercussioni sotto il profilo economico e sociale.
Lo svolgimento di questa attività professionale presenta numerose criticità in quanto gli adempimenti normativi e gli obblighi imposti dalla Legge rappresentano attualmente notevoli
appesantimenti burocratici e organizzativi. La stessa “terzietà” del MC tra lavoratori e datore di lavoro, ben esplicitata nel D. Lgs. 81/08, viene messa a rischio dalla concezione economicistica che
ritiene che il MC, retribuito dal datore di lavoro, debba svolgere il proprio lavoro nell'interesse esclusivo dell’azienda e, possibilmente, con onorario ribassato al massimo.
Il Legislatore, peraltro, ha determinato un vero e proprio paradosso – più unico che raro tra tutte le specialità mediche – consistente nel fatto che il medico competente è chiamato a svolgere il suo ruolo pubblicistico attraverso una modalità di contrattualizzazione di tipo privatistico. Infatti il medico competente contribuisce alla conoscenza delle problematiche sanitarie degli addetti esposti ai vari rischi professionali e i relativi dati aggregati, annualmente trasmessi al SSN, costituiscono un indispensabile elemento conoscitivo dello stato di salute di tutti i lavoratori, a fronte dei rischi
occupazionali e delle loro condizioni generali di base. Anche nei LEA e nei Piani Nazionali e Regionali per la Prevenzione è previsto il coinvolgimento del sistema di prevenzione delle aziende
per quanto riguarda le malattie lavoro correlate, le patologie cronico-degenerative e la promozione degli stili di vita.
Attraverso la sorveglianza sanitaria costante della popolazione lavorativa, il MC può quindi offrire un fondamentale contributo al SSN per la pianificazione delle attività preventive della popolazione generale, monitorando stabilmente le condizioni di salute e/o le caratteristiche dei vari soggetti suddivisi nei vari settori di lavoro, per genere e per età.
Raccogliere e catalogare in modo adeguato i dati collettivi della sorveglianza sanitaria può offrire la possibilità di identificare precocemente attività, sindromi o vere e proprie patologie meritevoli
di una valutazione o di intervento, condizioni che minano il benessere lavorativo o che possono ricoprire valenza sociale come diabete, obesità, ipertensione etc.
Il Medico Competente, inoltre, può garantire un supporto fondamentale nell'ambito dei programmi di promozione della salute nelle aziende, istituiti ormai da molte società e da parecchie ASL in tutta Italia, indirizzando i lavoratori ad assumere corretti stili di vita (alimentazione corretta, incoraggiamento all'attività fisica, abolizione di abitudini voluttuarie negative quali tabagismo e alcolismo) e favorendo la loro adesione ai programmi di screening e di profilassi vaccinale coerenti con i piani nazionali e regionali di prevenzione.
Negli scorsi anni sono già state realizzate molte iniziative di questo tipo, da parte di aziende sanitarie e non, pubbliche e private, attività che andrebbero maggiormente supportate a livello nazionale e regionale, nonché di singole ASL, assegnando ai Medici Competenti un corretto ruolo di supervisione e gestione dell’interfaccia pubblico/privato e per la gestione delle relative risorse.
Come AREA MEDICI COMPETENTI DEL SINDACATO NAZIONALE COORDINAMENTO SINDACALE PROFESSIONISTI DELLA SANITÀ ( CO.SI.P.S. ) ci proponiamo di accrescere sempre più il numero degli iscritti in tutta Italia e ci impegniamo a occuparci dei temi seguenti:
- la tutela della dignità sanitaria, professionale e deontologica del medico competente a tutti i livelli, quale dipendente pubblico o privato, convenzionato con aziende pubbliche o private, collaboratore ex art. 39 D. Lgs. 81/08 di società pubbliche o private o infine libero-professionista, anche nel corretto rapporto con gli Organi di Vigilanza e gli altri enti preposti;
- la rappresentanza delle istanze dei medici competenti assicurando una adeguata e valida presenza a tutti i livelli e in tutte le sedi opportune, allo scopo di evitare che determinazioni vincolanti, decreti, regolamenti e quant'altro vengano discussi e deliberati nell'ambito di consessi in assenza del coinvolgimento dei legittimi rappresentanti dei medici competenti;
- lo svincolo dei medici competenti dal libero mercato, il loro inserimento in un Albo nazionale che vada a sostituire l’attuale elenco dei Medici Competenti presso il Ministero della Salute con garanzia di un
sistema contrattuale e retributivo predefinito, al fine di garantire una reale autonomia e una effettiva cooperazione pubblico/privato per la tutela della salute dei lavoratori; - il ripristino di regole tariffarie adeguate e obbligatorie per tutti, a garanzia del mantenimento di un livello professionale qualitativamente adeguato per la salvaguardia e la tutela della salute dei
lavoratori; - la cessazione delle diffuse pratiche di intermediazione professionale, ai limiti della legittimità, messe in atto da “società di servizi” di carattere nazionale (come avviene ad esempio per gli
appalti Consip) o locale che, pur non avendo in organico medici competenti, si propongono per gare comprendenti anche tale la nomina del Medici Competenti e il successivo svolgimento dei compiti previsti dalla legge, compresa la sorveglianza sanitaria, ricercando poi sul territorio i medici disponibili con contratti di collaborazione professionale; richiamando a tale proposito l’obbligo per il datore di lavoro della nomina diretta del MC e rimettendo anche nei corretti presupposti di legge il rapporto [laddove esistente] tra medico competente coordinatore e medici competenti coordinati, in assenza di qualsivoglia vincolo gerarchico e/o di subordinazione; - la sottrazione della nomina e della revoca del medico competente dal rapporto diretto con il datore di lavoro, affidandola a una struttura “terza” di garanzia, sempre con adeguate motivazioni
e controllo e verifica da parte degli OdV e consultazione dei RLS, mediante l’istituzione di enti neutrali, quali consorzi di aziende di settore o del territorio anche attraverso gli Enti bilaterali,
oppure ancora – sul modello francese – la costituzione di una sorta di “Agenzia Nazionale dei Medici Competenti”, un Ente a carattere nazionale soggetto a controllo governativo e in grado di
garantire un rapporto più stretto con il SSN, confermando al tempo stesso il ruolo pubblicistico del Medici Competenti.
Ci si ripromette inoltre di organizzare e realizzare seminari e convegni accreditati ECM, a carattere nazionale e locale, su tematiche di precipuo interesse professionale aventi un taglio pratico e
concreto, utile a stabilire modalità operative e procedurali standard per l’attività del medico competente nel necessario e indispensabile confronto con i colleghi dei Servizi di Prevenzione e
delle altre istituzioni preposte.
Si ritiene utile, infine, sottolineare la possibilità di intraprendere azioni legali individuali e/o collettive intese a: - denunciare l’illegittimità dell’intermediazione intellettuale operata da società operanti in CONSIP e/o da altre, superando eventuali nomine con vincolo di affidamento da parte della
società di servizi di cui il MC risulta “collaboratore”, tenendo presente che lo stesso art. 39 del DL 81/08, al comma 4, stabilisce espressamente che: “Il datore di lavoro assicura al medico
competente le condizioni necessarie per lo svolgimento di tutti i suoi compiti garantendone l’autonomia”; - creare un contratto standard, valido per il territorio nazionale, per i medici competenti libero-professionisti che operano in rapporto di “collaborazione” ex art. 39 DL 81/08 con società di servizi
per le imprese o strutture sanitarie di altra natura; - rivalutare i rapporti esistenti nelle varie realtà pubbliche e private relativamente al ruolo e alla posizione del Medici Competenti – dipendente o convenzionato – nell'ambito degli organigrammi aziendali, assegnando adeguate risorse e garantendone appieno autonomia professionale e indipendenza di giudizio, come previsto dalla Legge;
- considerare la possibilità di intraprendere ricorsi individuali per colleghi che hanno finora prestato la loro attività in regime libero-professionale ma che potrebbero, in realtà, essere
considerati dipendenti a tempo pieno (come da recente sentenza della Cassazione e altra giurisprudenza consolidata).
Per ultimo si propone di organizzare un evento accreditato al sistema ECM direttamente dall'Area MC COSIPS, nel corso del prossimo anno a Roma, coinvolgendo tutti gli iscritti e quanti più colleghi Medici Competenti interessati, ricercando il contributo di autorevoli relatori – anche di carattere istituzionale e/o politico – che costituisca un primo convegno tradizionale, una sorta di “Conferenza Nazionale dei Medici Competenti”, da ripetere con periodicità annuale nella stessa o in altre sedi.
Santa Severa (Roma), 12 ottobre 2019