1 marzo 2018
CIMO prede atto della mancata volontà politica di avviare un serio confronto con le OO.SS. della dirigenza della sanità finalizzata al rinnovo di un contratto atteso dai medici da quasi un decennio che, a quanto pare, parte in perdita sia per gli aspetti economici che normativi.
Queste risposte poco chiare, nell’ambito di una dinamica che vede uno strumentale rimpallo di responsabilità tra MEF, Funzione Pubblica e Regioni, tendono a penalizzare e ulteriormente demotivare i professionisti e rappresentano un attacco al senso di responsabilità della categoria quale fase terminale di un processo di smantellamento della sanità pubblica già avviato da alcuni anni.
In particolare, per quanto riguarda la parte normativa del futuro contratto, non si condivide la proposta ARAN che vorrebbe mutuare accordi già raggiunti sui tavoli contrattuali del Comparto e che non hanno visto partecipi, nella stesura, la dirigenza.
CIMO ritiene che l’incontro odierno non ha prodotto alcun passo in avanti, anzi ha deluso le attese di dieci anni di mancata contrattazione.
Di seguito Comunicato stampa intersindacale e intervista al Presidente Guido Quici.
Nella delegazione contrattuale anche il Coordinatore Co.Si.P.S. dott. Ernesto Cappellano